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Commissioni mensa nelle scuole
I cittadini del MoVimento 5 stelle di Castelfranco Emilia
Premesso che:
– la consumazione del pasto nelle scuole è considerata un momento di fondamentale rilevanza e valore, per le implicazioni che esso ha rispetto alla salute, alla socialità, all’educazione, quindi alla cultura in senso più ampio,
– tra gli obiettivi prioritari dell’Amministrazione comunale vi dovrebbe essere quello di garantire un servizio di refezione scolastica qualitativamente valido sotto i diversi aspetti che compongono il processo di erogazione, dalla produzione alla distribuzione,
– nell’ambito di tali obiettivi, il contributo dei genitori può concorrere positivamente a migliorare la qualità del servizio di refezione scolastica e a sviluppare azioni di educazione alimentare verificando la qualità e la quantità dei prodotti forniti ai propri figli e le modalità di distribuzione,
Considerato che
già da molti anni sono attivi in diverse scuole organismi denominati commissioni mensa che contribuiscono al miglioramento del servizio e affiancano i tecnici preposti nell’effettuazione di controlli e monitoraggi sul servizio di refezione attraverso visite nei refettori durante il momento dei pasti e sopralluoghi nei centri di preparazione degli stessi,
ritengono opportuno sollecitare la costituzione delle Commissioni composte da genitori e personale scolastico, definendone altresì modalità di funzionamento nei seguenti ambiti prioritari:
– analisi e proposte per il miglioramento della qualità del servizio
– sopralluoghi nei centri di preparazione
– visite nei refettori durante il momento dei pasti
– analisi del gradimento dei bambini
– monitoraggio della qualità con eventuali assaggi e verifiche periodiche
– azioni e proposte in merito alla educazione alimentare.
Consapevoli che tale proposta è direttamente applicabile alle scuole dell’infanzia comunali, mentre per le scuole statali, in ragione dell’autonomia scolastica, la costituzione della commissione mensa è sottoposta all’autorizzazione del Consiglio di Istituto, chiediamo di mettere in atto tutte le azioni possibili per promuoverne la costituzione.
MoVimento 5 stelle Castelfranco Emilia
Futura “razionalizzazione” delle scuole
Postiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato dalla gazzetta di modena del 28/11/11. a pag.10 che ci ha fatto avere in copia il gentilissimo Sig. Lino Andreozzi a nome del PRC di Castelfranco.
E’ da qualche lustro che il maggiore partito dell’ex opposizione avanza, nelle sue proposte per la crescita dell’economia, l’idea di una maggiore liberalizzazione, soprattutto nel settore dei servizi al cittadino.
La potente voce dell’emiliano Bersani, a più riprese, ha lanciato il grido d’allarme intravvedendo nella liberalizzazione, una più ampia liberalizzazione, una delle chiavi per uscire dalla crisi.
Ora, dopo la bufala Marchionne, decantato da lui stesso e dalla banda dei migliori come Fassino, D’Alema, Chiamparino, Veltroni, Letta e via elencando, alla luce dell’ultima dichiarazione dell’a.d.: la Fiat può lasciare l’Italia, si può ancora avere credibilità per un partito che non ne azzecca una?
Ebbene, a Modena avviene che si concretizza ciò che Bersani e il suo partito vanno reclamando.
In un incontro tra sommi esponenti della Giunta e della Legacoop, è stato chiesto esplicitamente questo al Comune: …ai privati va data la gestione degli asili, delle scuole e delle strutture di assistenza. Ciò comporterebbe, a loro dire, una significativa razionalizzazione dei costi, pur in presenza di un elevato livello di professionalità e qualità.
Ora noi, di fronte alla forte parola “razionalizzazione”, avendone esempi eclatanti nella scuola, dove con la “razionalizzazione” si è provveduto a sfasciarla dal punto di vista proprio qualitativo e professionale, come è stato analiticamente attestato dall’istituto scuola Fiat, ci chiediamo: come sarà possibile arrivare ad un elevato livello di questi servizi con una gestione improntata ai tagli, pardon alla “razionalità”?
Questi si vergognano anche di usare i termini appropriati in certi contesti, perché, forse, preoccupati di impopolarità se esprimessero chiaramente le loro intenzioni reali. Ma, volendo essere possibilisti, ci domandiamo su chi peserebbe la razionalizzazione, considerando che i servizi saranno di alto livello qualitativo e professionale.
Abbiamo il vago sospetto che a pagare sarebbero gli operatori, gli addetti al lavoro, i salariati. Ciò ci viene da esperienze già esistenti di così dette coop di pulizie, di servizi mensa e vari altri ai quali abbiamo assistito nella nostra carriera docente.
Abbiamo verificato elevati ritmi di lavoro, striminziti tempi di esecuzione, paghe orarie modestissime .
Il dato più preoccupante si riscontra nel silenzio delle lavoratrici e dei lavoratori che, in momenti confidenziali, lamentavano la loro situazione che non potevano denunciare nemmeno ai sindacati di categoria, pena la messa in condizione di dimettersi.
Il Movimento 5 stelle concorda e si affianca al dissenso sopraesposto, conscio del prossimo aggravarsi della situazione già disumanamente “razionalizzata” oltre misura.
RETTE SCOLASTICHE 2011-2012
Non si può non notare la classificazione delle fasce di reddito.
Scorrendola si evince che entrambe le tabelle effettuano una classificazione delle rette sulla base dei redditi ISEE del nucleo familiare come segue:
Servizio mensa –– servizio trasporto – pre e post scuola
Fascia 1 -> ISEE sotto i 7.999,00 €
Fascia 2 -> ISEE tra i 7.999,01 € e 17.000,00 €
Fascia 3 -> ISEE tra i 17.000,01 € in su.
Ed a parità di fascia corrisponde ovviamente parità di retta.
Sembrerebbe tutto perfetto…ma oltre i 17.000,01 euro di ISEE che succede?!
Succede che tutte le fasce di reddito SOPRA i 17.000,01 vengono messe “nello stesso calderone” !!!
Ma come si fa ad equiparare le famiglie con ISEE di 17.000,01 euro a chi, magari, lo ha di 50.000,00 o più ??!
Vogliamo equiparare chi guadagna 1.200/1.500,00 euro al mese a chi ne guadagna 4/5.000,00 al mese ?
Paragonare i nucleo familiari con entrambi i genitori che devono lavorare (e comunque superano a malapena i 17.000,01 euro l’anno di ISEE) ai nuclei familiari di persone benestanti che hanno un ISEE ben più alto non è affatto pratica di “ Buona amministrazione ”.
Non è affatto equo, anzi tutto ciò è profondamente ingiusto.
Le persone più fortunate dovrebbero essere quelle che contribuiscono, proporzionalmente alle proprie possibilità, in quota maggiore alla collettività.
Ma, evidentemente, a Castelfranco non è così e per Reggianini, la famiglia che guadagna 17.000,01 euro l’anno è identica a quella che ne guadagna 200.000, 00; secondo noi non dovrebbe essere così, ci dovrebbero essere fasce di reddito ulteriori per chi è veramente benestante, ed ha maggiori possibilità.
E’ giusto che chi ha poche possibilità paghi in base a quelle, ma è altrettanto giusto che chi ha molte possibilità paghi in base a quelle.
Basta con la protezione di quella parte di popolazione che non ne ha affatto necessità.
E allora perchè non implementare le tabelle ed adeguare le relative tariffe tenedo conto di tutto ciò ed aumentando gli scaglioni ?
Non ne vediamo le motivazioni, ma vediamo i buoni motivi per farlo:
daremmo alla scuola maggiori possibilità di erogare un servizio formativo migliore per i nostri figli, che equivale a maggiori possibilità ai nostri figli ed al loro futuro!
Purtroppo questa situazione è ignorata da molte persone.
Anche perché a Castelfranco le decisioni del caso vengono prese nelle sale chiuse della Giunta, senza discussione pubblica in Consiglio Comunale, ma questa metodica decisionale non favorisce certo il coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza castelfranchese.
In conclusione, riteniamo che questo modello di tariffazione sia profondamente antisociale, perchè non prevede che veri ricchi contribuiscano proporzionalmente alle loro possibilità e, come sempre, le difficoltà ricadono sulla classe meno abbiente.
Quello che proponiamo è di definire ulteriori classi di reddito per i redditi “alti” e “altissimi”, con rette mensili più alte, e più adeguate alla loro capacità reddituale.
In questo modo le fasce inferiori potrebbero pagare ancora meno, oppure la scuola potrebbe avere maggiori risorse, ma comunque ci sarebbe MAGGIORE EQUITÀ.
Riteniamo inoltre che decisioni di tale importanza dovrebbero esser affrontate con maggior partecipazione di tutta la cittadinanza e relativa rappresentanza.