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Critiche al nuovo PAL

 

 

Come Movimento 5 stelle siamo fortemente critici nei confronti dell’inadeguatezza del nuovo PAL (piano attuativo locale) e dei ridimensionamenti previsti soprattutto per gli ospedali cosiddetti “di prossimità” ovvero Finale E., Castelfranco E.  e Pavullo.

Stiamo parlando di ospedali all’avanguardia ma volutamente sottoutilizzati e ridotti all’ inefficienza per assecondare le politiche dei tagli alla sanità avviate sin dal 1993.

Tutto questo nell’ indifferenza dei responsabili dell’ USL e degli amministratori che si sono fin qui susseguiti. Hanno di fatto trasformato il diritto primario alle cure in un fattore secondario rispetto al contenimento della spesa pubblica.

Si parla di rivedere la missione degli ospedali: ma quale missione dovrebbero avere se non quello di fornire un servizio ospedaliero sul territorio?

E poi si parla anche di impostare una nuova “governance” e un coordinatore d’area … qualche nuova nomina sembra più importante della spesa che comporterà  …

Chiediamo ai ns. amministratori di non giocare con le parole ( rete – presidio di prossimità oppure d’area – nuclei di cure primarie – Hub – PS 12 e non 24 – case della salute – hospice – day service ambulatoriale); ma di guardare alle difficoltà di chi deve raggiungere Baggiovara in situazioni di emergenza

Non risulta assolutamente chiaro perché i traumatizzati maschi adulti vengano dirottati a Baggiovara mentre così non è per donne e bambini.

Ci viene detto che non ci saranno tagli, in effetti le risorse e gli investimenti ci saranno, solo che non saranno dove si immaginano i cittadini:

Chiediamo si faccia chiarezza anche sulle criptiche definizioni dei nuovi dipartimenti “misti-interaziendali”, sui nuovi percorsi clinico-assistenziali integrati con il territorio e in collaborazione con il volontariato  inoltre sullo sviluppo di nuovi programmi affidati ad un nuovo unico responsabile che coordinerà tutte le attività ospedaliere assieme al nuovo magazzino unico.

Gli ospedali dovranno poi superare l’attuale concetto di divisione per reparti e vedranno diminuirsi i posti letto chirurgici a favore di una chirurgia ambulatoriale, così come dovrà cambiare l’attuale organizzazione dei medici a favore di aggregazioni di forma associativa (per essere più vicini ai pazienti secondo le voci o per risparmiare personale secondo noi) ma con quali ricadute se poi i medici conosceranno i malati solo attraverso i dati a computer ?

Il fatto poi di chiudere i PS notturni e che i sindaci anziché  ordinarne la riapertura (art. 50 e 54 Dgls 267/2000) tergiversino e lascino i giochi in mano alla USL è veramente sconfortante.

Gli investimenti invece saranno mirati principalmente all’adeguamento degli impianti, allo sviluppo di forme associative e delle Case della salute oltre che all’istituzione di un osservatorio per la rendicontazione dei risultati delle due aziende.

Chiediamo ai nostri Sindaci di ripensare le loro scelte e che si oppongano a questi disegni  speculativi sul piano della salute e degli ospedali.

 

(Movimento 5 stelle Modena e provincia)

 

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Ospedale: il nostro NO al PAL (piano attuativo locale)

Come cittadini e come Movimento 5 stelle di Castelfranco, constatando che:

– l’amministrazione comunale continua a fare “orecchie da mercante” verso qualsiasi tentativo di criticare la sciagurata scelta di appoggiare il nuovo PAL,

– ancora sui quotidiani del  20 Luglio u.s. si continuavano a vantare i risultati raggiunti (???) anzichè arrendersi all’evidenza della situazione in cui il ns. ospedale versa,

ci domandiamo se per caso si debba anche gioire di disporre tuttora di un punto di prima assistenza (non Pronto Soccorso) aperto solo di giorno …( in quanto le statistiche ci confermano che la notte è più sicura e non si muore…..?)

ci domandiamo se eventualmente ci si debba anche felicitarsi perché forse non chiuderà nemmeno MEDICINA e potrà anche darsi che la DAY SURGERY (chirurgia ambulatoriale) si espanda (come… potrà anche darsi ? ) e addirittura per la TERAPIA  ANTALGICA ci saranno ben altri 2 posti letto… senza contare che ci si potrà vantare di avere la LUNGODEGENZA e la LUNGO ASSISTENZA (una volta non si chiamavano ospizi ? ).

Che brutta fine per un Ospedale di eccellenze quale era quello di Castelfranco, ormai declassato a Ospedale di prossimità (garantirà solo le attività a più frequente incidenza epidemiologica (e non certo traumatica)  e la gestione in rete delle urgenze (smistamento ?).

Di sicuro oggi in provincia di Modena c’è solo che gli investimenti futuri saranno prioritariamente indirizzati al progetto di realizzare “Case della Salute” (ma ancora non si sa in quali località) che, come obiettivo dichiarato dovrebbero avere “il miglioramento dell’assistenza territoriale” ( definizione da “uova e da latte” e che potrà forse coprire le zone  in cui verranno create), ma di sicuro c’è anche la consapevolezza che sarà un PROGETTO COSTOSO per realizzare SEDI COSTOSE in cui insediare EQUIPE MULTIPROFESSIONALI COSTOSE per ripagare ciò che viene negato alla comunità dall’assenza di un vero Pronto Soccorso….

Il tutto integrato dal coinvolgimento del mondo del Volontariato (e quindi se arriviamo qui siamo praticamente alla frutta).

L’ultimo dato certo è che abbiamo ben capito che si punta a far girare l’economia, ma a noi gira certamente anche qualcosa d’altro…

 

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