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Triplo schiaffo al nucleare in regione

Triplo schiaffo della Regione Emilia Romagna a chi vuole il nucleare o scorie nucleari sul suolo emiliano romagnolo. Il Consiglio Regionale ha approvato una risoluzione con i voti del Movimento 5 Stelle che ha ritirato il suo documento depositato il 16 giugno scorso (quello di maggioranza era stato depositato lo scorso 7 ottobre), facendolo confluire in quello unitario del fronte anti-nucleare. Sono stati approvati due nostri emendamenti al documento presentato dalla maggioranza. Gli emendamenti migliorativi anti-nucleare hanno eliminato dalla risoluzione presentata da Pd-Sel-Prc il riferimento al “nucleare di quarta generazione” che in realtà non esiste ed è una chimera. Inoltre è passata la nostra proposta di finanziare solo la ricerca per “efficienza e risparmio energetico, fonti rinnovabili ed alternative a quelle nucleari e fossili”. Sconfitta su tutta la linea quindi la lobby nuclearista presente anche nel PD.
Dal Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna con il contributo decisivo del Movimento 5 Stelle è quindi arrivato un triplo schiaffo ai fautori, Pdl e Lega Nord del ritorno al nucleare ed allo smaltimento di scorie. Se Lega e Pdl pensano di posizionare qui scorie e riaprire Caorso, o di costruire una centrale a pochi chilometri dalle sponde del Po nel territorio reggiano, sappiano che l’Emilia Romagna ha detto “NO” e si attiverà in ogni modo per contrastare questa follia.

Con questo voto il Movimento 5 Stelle ha dimostrato, una volta di piu’, di andare oltre alle ideologie partitiche e le “bandierine” , guardando alla sostanza delle proposte, per il bene dei cittadini emiliani e romagnoli.

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Permessi ricerca idrocarburi fiumi Panaro e Secchia

I cittadini del Movimento 5 Stelle chiedono alle autorità competenti in materia se, preso atto dello studio della soc. Hunt Oil Company ( che evidentemente non ha la minima conoscenza del territorio) per valutare la possibilità di estrarre petrolio e idrocarburi in genere nell’asta del fiume Panaro (ma ci sono poi altre richieste anche per il Secchia e tutta la regione Emilia Romagna) , pensano di informare la popolazione sugli eventuali rischi che potrebbero esserci in caso di danno ambientale e di opporsi a questo possibile scempio.

 

 

(Come da pag. 5 del rapporto di incidenza si parla di perforazione di pozzi)

 

Relazione_di_IncidenzafIUMEPanarogiugno2010idrocarburi

 

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/2011/04/trivelle-hunt-oil-lassessore-regionale-muzzarelli-peggio-di-giano-bifronte-da-un-lato-firma-dallaltr.html

 

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Aggiornamento del 23/05/11:

I permessi Fiume Panaro e Fiume Reno interessano il territorio Bolognese/modenese, ed è su questi permessi che si è concentrata la attenzione di molti cittadini, comitati, legambiente, e di alcuni gruppi politici.
Il permesso Fiume Panaro doveva essere concluso il 21 Aprile 2011, ma nella riunione della Conferenza dei Servizi, grazie all’interessamento di molti cittadini e di alcuni (pochi) politici, è stata presa la decisione di indire una Istruttoria Pubblica anche per l permesso Fiume Panaro, come già si era fatto per il permesso Fiume Reno ( Calderino il 19 Maggio 2011) alle 18,30.

L’Amministrazione di Marzabotto
è stata la prima a schierarsi per un netto no alle attività estrattive in questa parte dell’Appennino, interpretando il sentimento diffuso ed anche il naturale senso comune. Il Sindaco di Marzabotto è stato fra i pochi politici a prendere fin da subito una chiara posizione a sostegno della preoccupazione dei cittadini, ed è stato anche il primo Sindaco a partecipare direttamente alla CdS per il Fiume Panaro affermando in modo netto il no della sua amministrazione. D’altra parte a Marzabotto c’è stato un sostegno unanime a queste posizioni, coma anche a Sasso.

All’ultima riunione della CdS del 21 Aprile il Sindaco ha consegnato una delibera di Giunta che ha valore di atto formale.

Anche l’amministrazione di Pianoro ha detto no. 

Il testo delle delibere di giunta e delle deliberazioni è all’indirizzo qui sotto riportato:

http://marzaforum.forumattivo.com/t1111-hunt-oil-company-procedura-di-via-relativa-a-ricerca-idrocarburi-permesso-fiume-panaro

 

 

E da noi ? …… solo silenzio….

 

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Aggiornamento del 13/07/11:

E’ annullata la Conferenza di Servizi – inizialmente prevista per lunedì prossimo 18 luglio – relativa alla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) per il permesso di ricerca idrocarburi denominato “Fiume Panaro”, attivata da Hunt Oil Company.
La Regione Emilia-Romagna  ha immediatamente avvisato Comuni interessati, la Provincia di Modena e quella di Bologna, ARPA ed il ministero dello Sviluppo economico.
La società Hunt Oil company ha preannunciato, infatti, alla Regione Emilia-Romagna l’intenzione di rinunciare all’istanza presentata presso il ministero dello Sviluppo Economico e di chiedere contestualmente l’archiviazione della procedura di VIA in oggetto.
“La rinuncia è il risultato della coerenza e della serietà con cui ci muoviamo – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e piano energetico, Gian Carlo Muzzarelli – e sarà motivo di sollievo per i cittadini del territorio interessato. Avevamo detto più volte che i cittadini potevano stare tranquilli. Oggi arriva la conferma che, procedendo secondo le regole, si tutela il territorio. Noi siamo fortemente interessati ad avere imprese che diano sviluppo e nuove opportunità per l’Emilia-Romagna, ma non accettiamo che il territorio ne possa ricevere pregiudizio. Le normative regionali consentono di tutelare la salute dei cittadini e l’integrità del territorio, che per noi sono prioritarie”.

 

vedi : http://modena5stelle.it/2011/07/texani-go-home

 

 

 

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Prit … e non è la colla

Ascolto, dialogo e confronto con i cittadini dell’Emilia-Romagna sui temi della mobilità e del trasporto. Questi gli “ingredienti” che hanno caratterizzato la giornata di sabato 26 febbraio in Regione con “Buona mobilità ”, evento partecipativo all’interno del percorso per l’elaborazione del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti (Prit).
Primo strumento sperimentale di discussione e partecipazioni dei cittadini (dialogo diretto). Abbiamo partecipato, ascoltato, discusso, relazionato i report dei vari gruppi di lavoro a cui eravamo stati assegnati.
In sintesi: elenco delle criticità rilevate dalla quasi totalità dei cittadini partecipanti:
•    Investimenti: la maggior allocazione delle risorse è prevista per la rete stradale; fortemente penalizzate le reti ferroviarie e d’acqua.
•    Situazione delle piste pedonali/ciclabili: sconnesse/pericolose/interrotte/discontinue/ poco o non manutentate, zebre non illuminate e poste troppo a ridosso degli incroci;
•    Punti di interscambio e coordinamento tra i vari mezzi di trasporto (ferro, bus, taxi collettivi, biciclette, auto, moto: vengono portati in evidenza i disturbi per le rotture di carico che disincentivano completamente il desiderio di provare e la mancanza di mezzi pubblici per i servizi notturni che pesa soprattutto al pubblico giovane;
•    Biglietto unico integrato (tra i vari mezzi pubblici): estendere il servizio anche ai comuni oltre che alle città principali e posizionare tabelle informative (anche audio per gli ipovedenti) del tragitto percorribile , della reperibilità e della validità del biglietto stesso;
•    Costo del biglietto ferroviario locale e di linea bus urbana: onerosi in relazione ai servizi ricevuti, ergo servizi non appetibili;
•    Servizi ricevuti: per quanto riguarda la sicurezza si evidenzia una insufficiente presenza di personale di sorveglianza nelle stazioni che si traduce in totale assenza di notte, notevole difficoltà di accessibilità ai mezzi da parte di disabili e bambini, mancanza di un livello minimo di pulizia e sovraffollamento diurno;
•    Congestione e velocità del traffico /inquinamento e senso di insicurezza sulla strada nelle ore diurne: sarebbe opportuno un maggior controllo degli accessi nei centri storici e affidare alla regione un ruolo di regia decisionale nei confronti delle singole amministrazioni locali che allo stato attuale hanno potere indipendente e autonomo risolvendo come credono più opportuno i problemi man mano che si presentano, ottimale sarebbe distribuire incentivi solo ai Comuni più virtuosi in materia essendo la pianificazione territoriale il cuore della strategia ;
•    •Infrastrutture locali e territorio: proposta di inserire tra gli obblighi progettuali dei nuovi centri commerciali o grandi luoghi di aggregazione, anche sportiva, da costruirsi fuori dai centri abitati, quello di presentare una modalità di infrastrutturazione alternativa all’uso dell’automobile per ottenere una organizzazione “virtuosa” dei trasporti e la non dispersione insediativa, porre eventuali stop temporanei a realizzazioni di grandi centri commerciali fuori dal centro abitato a favore della redistribuzione interna.

 

Instant Report Prit

Segnaliamo l’home page del sito di informazioni della regione : www.mobiliter.eu

Per proporre idee, suggerimenti, reclami e iniziative invece: www.iopartecipo.net

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