Villa Sorra, calendario bloccato per colpa di Modena e San Cesario

Villa_sorra_02-e1492188115662Villa Sorra è una delle più importanti ville storiche del territorio modenese. Il suo inestimabile valore storico ha un rilievo non solo locale grazie alla presenza di una maestosa villa, edifici rustici, una serra, un parco storico, le vie dell’acqua oltre che il più rappresentativo giardino “romantico” dell’Ottocento estens. La tenuta, che conserva ancora oggi il nome dei Sorra, (nobile famiglia che edificò il complesso e ne ebbe la proprietà per oltre due secoli), dal 1972 è di proprietà dei Comuni di Nonantola, Castelfranco Emilia, Modena, e San Cesario sul Panaro. Ebbene, dei quattro comuni solo Nonantola e Castelfranco hanno per il momento rinnovato la convenzione per consentire la promozione, manutenzione ordinaria delle aree verdi e degli edifici oltre che la valorizzazione del complesso storico.  A tutt’oggi però il sindaco di Modena Muzzarelli e il sindaco di San Cesario sul Panaro Gozzoli non hanno ancora sottoscritto la convenzione che riguarda il periodo 2018/2022′.
Un ritardo ingiustificabile secondo i membri del Meetup5 stelle di Nonantola e del  Movimento 5 stelle di Modena e Castelfranco Emilia in quanto ‘il parco con le annesse proprietà è restato chiuso alle manifestazioni culturali per il periodo Pasquale’.
‘Facciamo quindi un appello ai sindaci dei due comuni affinchè rinnovino al più presto la convenzione in modo da poter stilare un calendario di eventi per l’anno 2018 che è già iniziato da un pezzo. E’ un peccato che i sindaci non si siano ancora attivati in quanto l’indotto turistico è una delle risorse che negli ultimi anni a livello nazionale assume dimensioni economiche significative, con ricadute rilevanti sull’economica locale’.
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DIRITTO AI SERVIZI EDUCATIVI

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Come temevamo, alla scadenza del 10 marzo, emergono tutte le criticità dell’obbligo vaccinale introdotto dalla legge 119/2017 e imposto ai bambini dei nidi e delle scuole dell’Infanzia.

A seguito di nostro accesso agli atti siamo venuti in possesso dei dati che riguardano Castelfranco.

La situazione non è per niente rosea; dalla risposta ricevuta almeno 60 bambini non risultano in regola con la prosecuzione dell’iter dispositivo individuato dalla legge e quindi, come disposto, non avranno più accesso a scuola.

Nonostante il diritto all’istruzione sia da sempre pilastro fondante della nostra comunità, la legge ha introdotto misure coercitive e relative sanzioni che rischiano di minarlo profondamente, a discapito di bambini che non hanno ovviamente nessuna possibilità di decidere autonomamente.

La risposta del 14 febbraio a una interrogazione regionale effettuata dal Movimento 5 Stelle, precisa infatti l’impedimento alla frequenza ai servizi educativi e alle scuole dell’infanzia e conferma una sanzione da euro 100 a euro 500 per chi frequenta invece le scuole dell’obbligo.

Se istituzionalmente non si cerca di trovare un equilibro tra le cause che hanno messo il bambino nella condizione di non essere ancora vaccinato e gli effetti di una esclusione dal diritto alla formazione, nemmeno a Castelfranco si garantirà più, a tutti i bambini e alle loro famiglie, la possibilità di esercitare a pieno il diritto all’istruzione senza distinzioni.

Auspichiamo che ci si adoperi affinché tutti i bambini non vaccinati, ma regolarmente iscritti e accettati alle scuole dell’infanzia ed ai nidi nel nostro Comune, possano giungere a conclusione dell’anno scolastico 2017/2018, senza alcuna interruzione di servizio e continuità educativa.

L’istruzione deve rimanere un diritto, non un’opportunità.

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GRAZIE CASTELFRANCO!

Il Movimento 5 Stelle di CASTELFRANCO ringrazia tutti i cittadini che hanno contribuito, con il loro voto, al raggiungimento di questo risultato storico sia a livello nazionale che locale: e’stato premiato il lavoro di questi anni, in cui si è sempre cercato di sostenere i cittadini e agire con onestà e trasparenza. La nostra presenza, sia a livello nazionale che sul territorio, proseguirà con testa , cuore e umiltà.
A Castelfranco ma anche a Modena e provincia il movimento ha superato il PD (risultato storico!!) e in molte sezioni è la prima forza politica.
Si conferma l’importante risultato raggiunto cinque anni fa, con la differenza che quest’anno i voti sono stati dati con la consapevolezza del grande lavoro svolto in questi 5 anni a livello nazionale e sul territorio.

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Dibattito pubblico: Sicurezza Legalità Immigrazione

26231881_1627869947293530_4919660759802529825_oUna mattinata di approfondimento sui temi Legalità, Sicurezza e Immigrazione che saranno affrontati partendo da un’analisi di carattere nazionale per poi entrare nel merito delle criticità locali.
Interverranno alla mattinata i due Portavoce M5S alla Camera dei Deputati, Vittorio Ferraresi della Commissione Giustizia e Manlio di Stefano della Commissione Affari Esteri.
L’aspetto più localistico sarà invece affrontato dai Consiglieri Comunali M5S Castelfranco Emilia
Al termine di tutti gli interventi si darà la possibilità ai partecipanti di intervenire con delle domande.
La partecipazione è libera e aperta a tutti, l’evento comincerà alle ore 11.00.
Non mancate, vi aspettiamo numerosi

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NUOVA TARIFFA PUNTUALE: TRA CATTIVA GESTIONE E MANCANZA DI TRASPARENZA

tassa-rifiutiCon un ritardo di un anno rispetto ai propri stessi piani e dopo un lungo percorso, l’amministrazione Castelfranchese è arrivata all’introduzione della tariffa puntuale sui rifiuti.
Questa modalità di tariffazione in sé non ci troverebbe contrari: se ben applicata, infatti, dovrebbe riconoscere vantaggi per cittadini ed imprese attraverso la misurazione dell’effettivo conferimento di rifiuti indifferenziati che andrebbe poi a influire sul calcolo della parte della quota variabile della tariffa stessa. In questo modo gli utenti si troverebbero a dover pagare in maniera equilibrata.
Altro vantaggio sarebbe quello di superare, finalmente, il controverso legame tra superficie delle abitazioni e addebito di produzione di rifiuti proporzionato alla metratura.
Innegabile poi anche il beneficio per le aziende di poter detrarre l’IVA delle fatture.
Dobbiamo tuttavia evidenziare la modalità che verrà utilizzata dall’amministrazione per giungere a questo risultato: la raccolta stradale con cassonetti a calotta.
Metodo che ci ha sempre visti contrari a causa di tutti i problemi che comporta, come per esempio l’indisponibilità dei cassonetti per rotture o blocchi, che genera, oltretutto, ulteriori abbandoni di rifiuti, a causa dei quali paghiamo un servizio extra di pulizia diversi giorni la settimana e che ci costa decine di migliaia di euro in più del previsto.
cassonetti-San-NicolaE nessuno scommetterebbe sul fatto che non vengano addebitate ai cittadini le aperture anche in caso che poi, in effetti, la calotta non si apra, come succede già di frequente per diversi motivi.
Ma tanto altro ancora che non ripetiamo per l’ennesima volta. C’è una cosa però che abbiamo il dovere di sottolineare: la qualità della differenziata è tutta da dimostrare.  Come si può pensare, infatti, di ottenere una differenziata di valore se dentro ad un cassonetto, chiunque abbia la tessera, può conferire qualsiasi cosa?
A parte tutto ciò però, il punto cruciale purtroppo è ben altro: tutto il sistema che andrà a definire il costo per i cittadini si basa su di una spesa totale per il servizio di Hera pressoché senza controllo.
L’importo totale del costo da suddividere tra gli utenti, infatti, dovrebbe essere equiparato al costo totale della raccolta e smaltimento più gli spazzamenti.  Grazie ad un nostro accesso agli atti, però, abbiamo appurato che l’amministrazione ignora completamente come e in che quantità venga smaltita la raccolta differenziata Castelfranchese. Per questo motivo è impossibile che abbiano già stabilito un costo veritiero per il servizio ed eventuali premi, in particolare per lo smaltimento della differenziata.
Non solo, sempre da risposta ad accesso atti, abbiamo scoperto che l’amministrazione non è neppure in grado di quantificare quanti sono i rifiuti prodotti dai cittadini e quanti dalle imprese, essendo un’unica raccolta non distinguibile.
Il risultato è che si genera una imputazione di costo a cittadini ed aziende del tutto aleatoria e non specifica.
Oltre a non saper conteggiare la quantità, anche per quanto riguarda la qualità della differenziata manca qualsiasi dato certo ed ufficiale, che potrebbe far capire quanta parte sia possibile riciclare, ma d’altronde, come già affermato precedentemente, non si sa nemmeno con che modalità venga effettivamente smaltita.
Sui quotidiani locali abbiamo letto di ipotetici risparmi nel 2018 per cittadini ed imprese ma ci domandiamo come possano essere fatte queste stime  visto che i costi totali del servizio devono preventivamente essere controllati ed approvati d’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti, cosa che ancora non è stata fatta, ragion per cui riteniamo che quanto comunicato negli ultimi giorni dall’Amministrazione sia frutto di un mercato , diciamo “confidenziale” , o sembra a noi, peggio ancora “delle vacche”,  tra il nostro Comune ed il gestore del tutto slegato da una valutazione reale del costo da far pagare ai cittadini, che invece allo stato attuale non è ancora definito.
rifiuti-soldiRibadiamo inoltre anche in questa occasione, dopo averlo già ampiamente dichiarato in consiglio comunale che, diversamente da quanto sbandierato da Sindaco e Assessore circa eventuali premialità per i cittadini virtuosi che producono pochi rifiuti e differenziano in modo esemplare, in realtà ci sarà un costo standard comunque imputato, riferito a conferimenti comunque conteggiati a prescindere dal fatto che siano stati effettuati o meno, mentre ci sarà poi un ulteriore aggravio di costo per chi effettuerà più conferimenti dello standard ipotizzato, aggravio che però arriverà a conoscenza e carico degli utenti solo a conguaglio: solo nel 2019, quindi, ci sarà la sorpresa inaspettata. Non possiamo certo avvallare una gestione dei rifiuti di questo tipo, in cui manca un qualsiasi tipo di trasparenza e precisione rispetto ai dati di Castelfranco, ma tutto è frutto di accordi diretti, ufficiosi, tra l’Amministrazione ed il gestore rispetto a quanto far pagare a cittadini ed imprese.
rifiu_t_lgiIl tutto al di fuori di una corretta gestione dei rifiuti che dovrebbe prevedere, in primo luogo, l’obiettivo di una riduzione totale, seguita da un aumento della quantità di differenziata che accompagnata ad una buona qualità, dovrebbe portare ad una riduzione dell’uso degli inceneritori e del conseguente costo di smaltimento, a tutto vantaggio dell’ambiente, della salute e delle tasche dei cittadini.
Ricordiamo a tutti che l’amministrazione dovrebbe sempre tutelare, salvaguardare gli interessi dei cittadini; per l’ennesima volta abbiamo avuto la dimostrazione che questo a Castelfranco non avviene e tutte le volte ci chiediamo se è davvero solo frutto di superficialità o se ci sia dietro altro…
In Consiglio Comunale il nostro voto è stato naturalmente contrario, lasciando ai consiglieri pd il piacere di votare questo regolamento.

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UN MATTINATA DI INCONTRO E CONFRONTO

Ieri a Castelfranco Emilia abbiamo parlato di “Sicurezza, legalità e immigrazione”, argomento molto sentito in zona per l’aumento esponenziale dei furti in casa e per la presenza di richiedenti asilo in un rapporto quasi doppio rispetto al famoso 3×1000 indicato dall’ANCI.IMG_1493
A fine interventi siamo passati alle domande dal pubblico e quasi tutti gli italiani hanno lamentato questo:
1. Siamo stanchi di vedere i migranti oziare sotto i portici;
2. Siamo stanchi di mantenere i migranti all’Hotel San Marco;
Come vedete dalla foto, però, la sala era gremita proprio di richiedenti asilo che hanno voluto prendere parola (potete sentire tutto nella diretta pubblicata ieri su questa pagina) e sapete per dire cosa?
1. Siamo stanchi di oziare sotto i portici perché senza documenti non possiamo lavorare legalmente;
2. Siamo stanchi di vivere all’Hotel San Marco, vorremmo poterci costruire una vita in una normale casa col nostro lavoro;
Evidentemente qualcosa non quadra no?
A fine incontro mi sono fermato con loro fuori dalla sala e ho raccolto le loro denunce che sono esattamente le stesse che il MoVimento 5 Stelle fa dal 2014!
Ognuno di loro ha fatto richiesta d’asilo da almeno 15 mesi e, ogni volta che chiedono alla Commissione Territoriale di Modena se ci sono novità, gli viene risposto che devono aspettare senza alcuna informazione in più.
Sapete cosa significa “aspettare”? Essere in quel limbo in cui non sei un rifugiato ma non sei nemmeno un clandestino da rimpatriare, in sostanza sei un nessuno che senza documenti si aggira in città impossibilitato a lavorare se non nelle mani della criminalità organizzata o dei padroni del capolarato.
IMG_1490Pensate di essere in questa condizione per due anni.
Oltre a questo mi sono state fatte denunce molto importanti sulla gestione del CAS dell’Hotel San Marco sulle quali indagherò personalmente perché, va bene tutto, ma se lo stato versa 35€ al giorno per ogni migrante ad una cooperativa, questa deve rispettare il contratto che ha firmato col Prefetto e fare le cose che ci sono scritte come i corsi di liIMG_1497ngua e tutto ciò che mira all’integrazione sociale.
In sostanza, è bastato mettere insieme italiani e stranieri e farli parlare per rendersi conto tutti, cristallinamente, che il problema della crisi migratoria resta lo stesso di sempre e si chiama business della gestione politico-mafiosa dei flussi.
Il programma sull’immigrazione del MoVimento 5 Stelle prevede l’assunzione di 15.000 giovani italiani, formati gratuitamente da UNHCR e Croce Rossa, che possano portare i tempi burocratici per valutare lo status giuridico di un richiedente asilo dagli attuali 18 mesi a 6 mesi massimo.
Dopo 6 mesi dobbiamo sapere con certezza se il richiedente asilo hIMG_1489a diritto a restare o va respinto al suo Paese di origine.
L’operazione è a costo sostanzialmente zero perché si paga con i 35€ al giorno risparmiati su circa 150.000 richieste all’anno per i 12 mesi di riduzione dei tempi.
È una proposta immediatamente realizzabile, concreta, efficace e giusta sia per noi che per gli immigrati che vogliono chiarezza sul loro futuro.IMG_1494
Una proposta così logica che PD, Lega Nord, Forza Italia, NCD e tutti quelli che si sono arricchiti, economicamente e politicamente, con la “emergenza immigrazione” non hanno mai fatto.
La realizzeremo presto noi. È solo questione di tempo.

MANLIO DI STEFANO Deputato M5S

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ASSEMBLEA APERTA

Assemblea Aperta

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Più agenti per la Polizia Municipale

agenti-municipaleA seguito delle criticità rilevate sul nostro territorio per quanto riguarda il crescente aumento di manifestazioni di disagio sociale e fenomeni di microcriminalità, il Movimento 5 stelle ritiene non sia più possibile procrastinare l’adeguamento dell’organico della nostra Polizia Municipale che, vogliamo ricordare, è gravemente sotto organico: mancherebbero ben 10 unità rispetto alle 33 dettate dalle normative regionali. E’ quindi lampante la situazione di estremo sottodi-mensionamento di questo corpo che dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini di Castelfranco, del territorio e delle strade ma che, senza investimenti nella sicurezza, se non valorizzato e non messo nella condizione di operare con continuità e professionalità, non può certo assolvere adeguatamente Polizia Municipale il proprio compito.Ricordiamo che questo corpo oltre ad occuparsi di sicurezza si deve occupare anche, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, di soccorso in caso di calamità, di regolarità e sicurezza delle condizioni di lavoro, tributi locali, tutela della qualità urbana e rurale. Rinnoviamo la nostra solidarietà a questi lavoratori che ormai da tempo sono in affanno, ritenendo che ora che finalmente si sono liberate possibilità per nuove assunzioni grazie alle leggi nazionali, si debba fare il possibile perché anche Castelfranco possa avere quanto necessario in termini di sicurezza e presenza sul territorio, procedendo il prima possibile con un nuovo piano di ampliamento dell’organico della Polizia Municipale. Pensiamo sia necessario attivarci e mettere in campo, oltre alle strategie condivise sin qui intraprese, azioni concrete: per questo stiamo promuovendo un’azione di sollecito verso l’Amministrazione per l’assunzione di nuovi agenti di Polizia Municipale, confidando che questa proposta venga condivisa da tutte le forze politiche di Castelfranco.Petizione PM

I cittadini residenti potranno trovare la petizione da firmare per la richiesta di aumento dell’organico presso i nostri banchetti sotto il portico della Farmacia Bertelli, dalle 10 alle 12 del sabato mattina.

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TARI 2017: LE OPPOSIZIONI ABBANDONANO IL CONSIGLIO COMUNALE

cassonetti-San-NicolaOpposizione infuriata a Castelfranco Emilia durante il consiglio comunale del 30 marzo u.s.: tutti i gruppi consigliari, tranne il PD, escono dall’aula rifiutandosi di approvare le nuove tariffe Tari.

Il M5S aveva infatti presentato una questione pregiudiziale a causa del mancato rispetto, nel piano finanziario sul quale si basano le tariffe, dei criteri previsti dalla legge (DPR nr. 158 del 27 aprile 1999).

Solo il PD, a testa bassa e compatto, decide di ignorare volutamente i pesanti vizi di illegittimità degli atti, mettendo tra l’altro a grave rischio il comune nel caso qualcuno decidesse di ricorrere al TAR contro la delibera che aumenta le tariffe.

Infatti, alla luce delle recenti sentenze del Tar del Lazio (sentenza 1/2017) e del TAR di Lecce (sentenza 352/217), l’approvazione del Piano Finanziario incompleto, come avvenuto per il comune di Castelfranco Emilia, determina l’annullabilità della delibera con tutte le conseguenze del caso.

Questo il motivo per cui il MoVimento 5 Stelle, seguito da tutte le altre forze di opposizione, ha deciso di uscire dall’aula consigliare e di non votare per non rendersi partecipi e complici di una votazione manifestamente illegittima (a sostegno di assessore e sindaco che non hanno voluto sentire nessuna ragione al contrario di quanto hanno invece fatto in altre città dove, a causa di questa mancanza di trasparenza di Hera, ci si è opposti”).

In ogni caso il voto del m5s sarebbe stato contrario, in previsione di un aumento del costo del servizio per più di centomila euro, aumento che si tradurrà in un rincaro delle tariffe per le utenze non domestiche (imprese, commercianti, artigiani) a fronte solo di un lievissimo calo per alcune utenze domestiche, dato solo dalla riduzione dello sconto per i non serviti (che non hanno il cassonetto stradale presso cui conferire) e dall’eliminazione dello sconto per chi abita nelle aree precedentemente sperimentali.timthumb.php

Continueranno inoltre ad essere inclusi, tra i costi a carico degli utenti Tari, centinaia di migliaia di euro a copertura degli insoluti degli anni scorsi che comunque, come in passato, sono già coperti dal Bilancio Comunale e quindi dalla cittadinanza tutta (gli utenti Tari pagheranno quindi 2 volte) e questo a causa di una mancata e seria lotta all’evasione da parte dell’attuale amministrazione, che potrebbe recuperare risorse quantificabili in circa mezzo milione di euro, senza far pesare sempre sui cittadini onesti i comportamenti degli evasori.

E a proposito di costi da ripartire sui cittadini ovviamente non possiamo che continuare a dichiararci assolutamente contrari al nuovo metodo di raccolta introdotto dall’amministrazione, ovvero i cassonetti a calotta che si traducono in un incremento di costo importante (si parla di circa 170.000 euro) da spalmarsi su quattro anni, che non riesce nemmeno ad essere coperto dai ricavi di una differenziata, teoricamente in aumento, che dovrebbe generare profitto ed invece non ci riesce.

E’ un sistema che abbiamo già denunciato fallimentare, come già lo è stato in altri territori dove è stato introdotto, che non consente un controllo della qualità della differenziata, che provoca disagi ai cittadini per i malfunzionamenti dei cassonetti e che inoltre costituisce un ricettacolo per gli abbandoni senza contare la poca igiene che procura un sistema che costringe a toccare con le mani i cassonetti dei rifiuti con conseguente rischio di contaminazione e diffusione batteri.”

tari_1217Partendo dal presupposto che è necessario fare la raccolta differenziata, come gruppo consigliare abbiamo ripetutamente suggerito all’amministrazione il sistema porta a porta integrale su tutto il territorio, prendendo spunto e copiando le buone pratiche dei Comuni che hanno le performance migliori in termini di percentuale di differenziata in quanto tutto ciò si traduce anche in un calo dei costi per tutti i cittadini, ma anche stavolta siamo rimasti inascoltati, per non dire ignorati.

Il porta a porta integrale è’ certamente Il sistema migliore, dati alla mano, per arrivare ad una decisa diminuzione della produzione di rifiuti e ad un incremento notevole della differenziata attraverso il miglioramento della qualità del materiale da rivendere, il tutto grazie ad una maggiore responsabilizzazione dei singoli cittadini oltre che alla possibilità di controlli puntuali sui singoli conferimenti, strada invece impraticabile con il sistema attuale.

Purtroppo però ci siamo dovuti ancora scontrare con un’amministrazione che a parole dice di perseguire i nostri stessi obiettivi ambientali e di interesse per la cittadinanza, ma che nella pratica invece continua con scelte che non fanno altro che alimentare il modello industriale di incenerimento del gestore Hera, con ripercussioni sulle tasche e sulla salute dei cittadini.

Ma ne riparleremo più avanti sicuramente, quando tutti potranno verificare l’efficacia di certe scelte miopi.

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Un Bilancio di IMPLOSIONE

I perché della nostra contrarietà al bilancio previsionale 2017.

bilancio-consuntivo-2Abbiamo definito quello che ci è stato sottoposto in consiglio comunale, un bilancio di IMPLOSIONE: dopo anni di nostre denunce sui piani “ambiziosi” sbandierati dalla Giunta Comunale, tutti i nodi sono venuti al pettine!
Con il classico stile delle politiche miopi del Governo PD, hanno tagliato nell’ “Istruzione” e nei “Diritti sociali”, proprio nell’attuale contesto di crescente bisogno delle famiglie e di aumento drastico di richieste ai servizi sociali.
Tali tagli potevano essere ridotti attraverso il recupero dell’evasione della Tari che si attesta su diverse centinaia di migliaia di euro ogni anno, ma nemmeno ciò è avvenuto, riversando invece sui cittadini il costo di tale inoperosità.
Il bilancio, inoltre, non prevede alcun supporto economico nemmeno a tutela dell’artigianato, del commercio o dell’agricoltura: settori vitali della nostra economia, che vivono oggi uno dei momenti più difficili, di profonda crisi.
Così come notiamo che permane il disinteresse per incentivare il trasporto pubblico locale, migliorare la viabilità, rendere dignitosa la stazione ferroviaria o favorire ogni forma di mobilità dolce.
Per fare cassa si continua, anche quest’anno, con la vendita delle nostre azioni Hera o si spera in “ipotetiche” vendite di immobili al fine di realizzare, almeno, qualche opera pubblica, a questo punto altrettanto “ipotetica”, anche se, ovviamente, per forza di cose, sono opere pubbliche ridimensionate nelle aspettative rispetto a quelle sbandierate con tanta pomposità in precedenza.
Concludendo, abbiamo ritenuto questo bilancio basato su troppe incognite e soprattutto inadeguato rispetto alle esigenze e alle aspettative dei cittadini.

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