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Resoconto di ogni Consiglio Comunale che avviene nel comune di Castelfranco Emilia che i cittadini possono visionare per meglio apprendere ciò che viene deciso e, spesso, non divulgato.
TARI 2017: LE OPPOSIZIONI ABBANDONANO IL CONSIGLIO COMUNALE
Opposizione infuriata a Castelfranco Emilia durante il consiglio comunale del 30 marzo u.s.: tutti i gruppi consigliari, tranne il PD, escono dall’aula rifiutandosi di approvare le nuove tariffe Tari.
Il M5S aveva infatti presentato una questione pregiudiziale a causa del mancato rispetto, nel piano finanziario sul quale si basano le tariffe, dei criteri previsti dalla legge (DPR nr. 158 del 27 aprile 1999).
Solo il PD, a testa bassa e compatto, decide di ignorare volutamente i pesanti vizi di illegittimità degli atti, mettendo tra l’altro a grave rischio il comune nel caso qualcuno decidesse di ricorrere al TAR contro la delibera che aumenta le tariffe.
Infatti, alla luce delle recenti sentenze del Tar del Lazio (sentenza 1/2017) e del TAR di Lecce (sentenza 352/217), l’approvazione del Piano Finanziario incompleto, come avvenuto per il comune di Castelfranco Emilia, determina l’annullabilità della delibera con tutte le conseguenze del caso.
Questo il motivo per cui il MoVimento 5 Stelle, seguito da tutte le altre forze di opposizione, ha deciso di uscire dall’aula consigliare e di non votare per non rendersi partecipi e complici di una votazione manifestamente illegittima (a sostegno di assessore e sindaco che non hanno voluto sentire nessuna ragione al contrario di quanto hanno invece fatto in altre città dove, a causa di questa mancanza di trasparenza di Hera, ci si è opposti”).
In ogni caso il voto del m5s sarebbe stato contrario, in previsione di un aumento del costo del servizio per più di centomila euro, aumento che si tradurrà in un rincaro delle tariffe per le utenze non domestiche (imprese, commercianti, artigiani) a fronte solo di un lievissimo calo per alcune utenze domestiche, dato solo dalla riduzione dello sconto per i non serviti (che non hanno il cassonetto stradale presso cui conferire) e dall’eliminazione dello sconto per chi abita nelle aree precedentemente sperimentali.
Continueranno inoltre ad essere inclusi, tra i costi a carico degli utenti Tari, centinaia di migliaia di euro a copertura degli insoluti degli anni scorsi che comunque, come in passato, sono già coperti dal Bilancio Comunale e quindi dalla cittadinanza tutta (gli utenti Tari pagheranno quindi 2 volte) e questo a causa di una mancata e seria lotta all’evasione da parte dell’attuale amministrazione, che potrebbe recuperare risorse quantificabili in circa mezzo milione di euro, senza far pesare sempre sui cittadini onesti i comportamenti degli evasori.
E a proposito di costi da ripartire sui cittadini ovviamente non possiamo che continuare a dichiararci assolutamente contrari al nuovo metodo di raccolta introdotto dall’amministrazione, ovvero i cassonetti a calotta che si traducono in un incremento di costo importante (si parla di circa 170.000 euro) da spalmarsi su quattro anni, che non riesce nemmeno ad essere coperto dai ricavi di una differenziata, teoricamente in aumento, che dovrebbe generare profitto ed invece non ci riesce.
E’ un sistema che abbiamo già denunciato fallimentare, come già lo è stato in altri territori dove è stato introdotto, che non consente un controllo della qualità della differenziata, che provoca disagi ai cittadini per i malfunzionamenti dei cassonetti e che inoltre costituisce un ricettacolo per gli abbandoni senza contare la poca igiene che procura un sistema che costringe a toccare con le mani i cassonetti dei rifiuti con conseguente rischio di contaminazione e diffusione batteri.”
Partendo dal presupposto che è necessario fare la raccolta differenziata, come gruppo consigliare abbiamo ripetutamente suggerito all’amministrazione il sistema porta a porta integrale su tutto il territorio, prendendo spunto e copiando le buone pratiche dei Comuni che hanno le performance migliori in termini di percentuale di differenziata in quanto tutto ciò si traduce anche in un calo dei costi per tutti i cittadini, ma anche stavolta siamo rimasti inascoltati, per non dire ignorati.
Il porta a porta integrale è’ certamente Il sistema migliore, dati alla mano, per arrivare ad una decisa diminuzione della produzione di rifiuti e ad un incremento notevole della differenziata attraverso il miglioramento della qualità del materiale da rivendere, il tutto grazie ad una maggiore responsabilizzazione dei singoli cittadini oltre che alla possibilità di controlli puntuali sui singoli conferimenti, strada invece impraticabile con il sistema attuale.
Purtroppo però ci siamo dovuti ancora scontrare con un’amministrazione che a parole dice di perseguire i nostri stessi obiettivi ambientali e di interesse per la cittadinanza, ma che nella pratica invece continua con scelte che non fanno altro che alimentare il modello industriale di incenerimento del gestore Hera, con ripercussioni sulle tasche e sulla salute dei cittadini.
Ma ne riparleremo più avanti sicuramente, quando tutti potranno verificare l’efficacia di certe scelte miopi.