Emiliana rottami in concordato preventivo
In attesa del 16 Gennaio 2019, termine ultimo entro il quale Emiliana Rottami dovrà presentare il piano industriale da approvare, vorremmo porre alcuni quesiti.
Premettiamo che in questi ultimi dieci anni non solo gli ambientalisti si sono occupati e preoccupati delle “montagne di vetro” dell’Emiliana Rottami.
La situazione di Via Bonvino è sempre stata oggetto dell’attenzione e dell’opera anche di diversi gruppi politici.
Già in data 04/10/15 il M5S di Castelfranco chiedeva, anche al Sindaco e alla sua Giunta, di intervenire presso Hera, appaltatore del servizio di raccolta del vetro, perché prendesse provvedimenti verso il suo subappaltatore Emiliana Rottami per la messa a norma del materiale accatastato presso le sue sedi.
Nel contempo interveniva anche a livello regionale presentando un’interrogazione per pretendere il rispetto delle indicazioni derivanti dalla Commissione Europea.
Ricordiamo che nelle zone interessate fu riscontrata la presenta di particelle vetrose in entità non trascurabile (fonte ARPA).
Nonostante fosse poi stata emessa un’ordinanza a suo carico, l’azienda non ha mai completamente adempiuto agli obblighi imposti, ma al contrario presentò un ricorso al TAR, ricorso che venne poi respinto condannandola anche ad una sanzione pecuniaria.
Possiamo sostenere che negli anni a venire, e nemmeno a seguito del non rinnovo del contratto con Hera, la situazione di rischio sanitario non venne sufficientemente attenzionata , tant’è che arriviamo ad oggi ma i cumuli sono ancora al loro posto.
Come avevamo già dichiarato dal 2015 in occasione della discussione in consiglio comunale, il vetro che doveva essere una risorsa per l’ambiente, è diventato un problema per la popolazione costituendo un grande rischio sanitario (a causa appunto delle particelle di vetro concentrate nell’aria) .
Ci chiediamo quindi:
– Oggi Hera può “lavarsene le mani” in virtù del fatto di non avere più rapporti di collaborazione con Emiliana Rottami?
– Oggi Emiliana Rottami, presentatrice lo scorso 25 Ottobre di richiesta di concordato preventivo, concessole con riserva, sarà in grado di effettuare quella bonifica che non ha mai provveduto a terminare fino ad oggi, trovandosi nella situazione di crisi di azienda dichiarata, nonostante i 7 milioni di fatturato dell’anno 2017?
– Oggi gli attuali proprietari dell’area affittata all’Emiliana Rottami (Omega srl) saranno in grado di assumersi le loro responsabilità in merito visto che il loro capitale sociale è di soli 10.400 euro di cui ben 10.088 costituiti da quote dell’Emiliana Rottami stessa?
Ovviamente, essendo la Emiliana Rottami una SpA ed avendo un capitale sociale di soli 104.000 euro tutti i dubbi sono leciti….
Il M5S intende, con questo comunicato, anche rimarcare la piena solidarietà ai 48 dipendenti dell’azienda che, come spesso accade, pur non avendo nessuna responsabilità, si trovano oggi nella situazione di un avere più un lavoro certo, non per scelta loro.
Così come è oltremodo preoccupato per le ripercussioni che andranno a gravare su tutte le aziende dell’indotto, così come per i fornitori che molto probabilmente si ritroveranno ad incassare, se tutto va bene, una percentuale risibile dei crediti vantati verso l’Emiliana Rottami e solo probabilmente tra diversi anni.
Riteniamo che, in applicazione del principio comunitario “chi inquina paga” , sia necessario ricercare eventuali negligenze addebitandole ai responsabili dell’azienda, azienda che ha operato continuando a non preoccuparsi dei danni arrecati ai cittadini e all’ambiente dagli effetti nocivi, anche indiretti, sulla salute umana che questa condotta può avere provocato.
Pubblicato il 22 novembre 2018 su Informazione/Stampa. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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